Fabio Midulla, Ordinario di Pediatria all’Università di Roma La Sapienza, sottolinea l’importanza del vaccino contro il virus respiratorio sinciziale (VRS) somministrato in gravidanza, come strumento efficace per prevenire le forme gravi di bronchiolite nei primi mesi di vita del neonato. La protezione si attiva attraverso il trasferimento transplacentare di anticorpi, con benefici sia per la madre (riduzione della trasmissione) sia per il bambino.
Accanto alla somministrazione dell’anticorpo monoclonale alla nascita, il vaccino in gravidanza rappresenta una strategia complementare già raccomandata nel Calendario per la vita 2025. Dati real-world, come quelli raccolti in Lussemburgo, indicano che l’integrazione delle due misure aumenta la copertura e migliora i risultati clinici, con un incremento complessivo di efficacia stimato tra il 9% e l’11%.
Midulla evidenzia anche la necessità di migliorare l’adesione vaccinale tra le donne in gravidanza, ancora troppo bassa in Italia. L’esperienza di altri Paesi, come la Spagna, dimostra che campagne di formazione mirate possono fare la differenza.
Uno studio recente condotto nel Regno Unito ha inoltre chiarito, osserva Midulla, che il vaccino è efficace durante tutto il periodo epidemico del VRS (ottobre-marzo), semplificando l’organizzazione delle campagne vaccinali stagionali.
Sebbene la Conferenza Stato-Regioni abbia stanziato fondi per entrambe le strategie (vaccino e anticorpo), alcune Regioni hanno espresso difficoltà nell’organizzazione della campagna rivolta alle donne in gravidanza. Per Midulla, una corretta informazione e una programmazione nazionale coerente sono indispensabili per partire in modo uniforme su tutto il territorio.
