Per decenni abbiamo parlato di “stagione influenzale” come se fosse un evento isolato, con un suo ciclo prevedibile e un suo impatto relativamente costante. Oggi non è più così. Dopo la pandemia, il panorama delle infezioni respiratorie è cambiato in modo profondo: la circolazione dei virus è diventata più irregolare, le stagioni si sovrappongono, e patogeni che un tempo erano considerati “minori” hanno acquisito un ruolo centrale.
Il 2025 è il primo anno in cui la prevenzione respiratoria si presenta pienamente come integrata: influenza, COVID-19 e RSV non vengono più affrontati separatamente, ma come parte di un’unica strategia che guarda alla persona e al suo profilo di rischio, non al singolo virus. Questo significa percorsi più semplici, maggiore coerenza dei messaggi e soprattutto una protezione più robusta per anziani, fragili e bambini piccoli.
Influenza: un virus che continua a sorprendere
L’influenza resta uno dei virus respiratori con maggiore impatto clinico e sociale. Ogni anno determina un numero significativo di ospedalizzazioni, accessi ai servizi sanitari e giornate lavorative perse. Nell’ultimo biennio sono emerse due tendenze importanti: la ripresa della circolazione dopo gli anni di restrizioni pandemiche e l’aumento delle forme gravi negli over 65.
Ma il dato più interessante riguarda la variabilità anticipata: in alcune regioni europee i picchi influenzali si sono verificati prima del previsto, mentre in altre aree si sono osservate onde prolungate fino alla primavera. Per i sistemi sanitari, tutto questo significa una cosa sola: la prevenzione stagionale non può più essere “rigida”, ma deve essere programmata in modo flessibile e anticipatorio.
COVID-19: un virus ormai endemico, ma ancora rilevante
Il COVID-19, ormai in fase endemica, continua a influenzare gli equilibri della stagione respiratoria. Le varianti circolanti presentano un andamento meno brusco rispetto agli anni della pandemia, ma restano capaci di produrre carichi di malattia significativi negli anziani, negli immunodepressi e nelle persone con patologie croniche.
La vaccinazione stagionale ha assunto la stessa logica dell’influenza: aggiornamento annuale, raccomandazione mirata ai gruppi a rischio, possibilità di co-somministrazione. Nel 2025 è ormai chiaro che la protezione contro COVID e influenza non può essere considerata separatamente, perché i due virus tendono a circolare insieme e a colpire le stesse fasce vulnerabili.
RSV: il nuovo attore della stagione respiratoria
L’ingresso della vaccinazione contro l’RSV ha introdotto una novità rilevante: per la prima volta è possibile prevenire in modo specifico uno dei virus responsabili delle infezioni respiratorie più severe negli over 60, nei fragili e nei neonati tramite immunizzazione materna.
L’RSV non è nuovo, ma è nuova la possibilità di contrastarlo. I vaccini per gli adulti e la strategia materno-infantile completano un puzzle che per anni è rimasto incompleto. La loro inclusione nella programmazione vaccinale stagionale crea un approccio più solido contro il carico complessivo delle malattie respiratorie dell’inverno.
La prevenzione integrata: un cambio di paradigma
Il concetto di prevenzione respiratoria integrata è ormai riconosciuto da Ministero della Salute, ISS e società scientifiche come uno dei cardini della stagione invernale 2025. Non si tratta solo di offrire più vaccini nello stesso periodo, ma di:
- valutare il rischio complessivo della persona;
- considerare influenza, COVID e RSV come tre componenti dello stesso fenomeno epidemiologico;
- semplificare l’adesione con co-somministrazioni sicure e ben tollerate;
- rafforzare la protezione degli adulti fragili e degli anziani, che sono colpiti in modo trasversale dai tre virus.
Per molti cittadini, questo significa poter completare il percorso vaccinale stagionale in una sola seduta, con benefici logistici immediati e una comprensione più chiara del messaggio preventivo.
Le sfide della stagione 2025
Nonostante i progressi, la prevenzione integrata presenta diverse sfide. La più evidente è la comunicazione: spiegare tre vaccini in un unico discorso non è semplice, soprattutto in un contesto in cui l’attenzione verso i temi sanitari è calata rispetto agli anni pandemici. Serve un linguaggio più vicino alle persone, che parta dalla protezione delle fragilità e dalla prevenzione delle complicanze, non dal tecnicismo.
Un’altra criticità è la sincronizzazione delle campagne regionali: l’offerta vaccinale non è omogenea e la tempistica delle forniture può influire sulla capacità di proporre co-somministrazioni. A ciò si aggiunge la necessità di formare gli operatori sui nuovi vaccini RSV e sulle interazioni con influenza e COVID nella pratica quotidiana.
Una stagione che richiede un cambio culturale
L’inverno 2025 rappresenta un banco di prova per la capacità dei sistemi sanitari di adottare una logica integrata. La sfida non è più “convincere a fare un vaccino”, ma costruire un percorso di protezione complessiva, in cui influenza, COVID e RSV siano considerati parti interconnesse della salute respiratoria. L’obiettivo è un inverno con meno ricoveri, meno complicanze respiratorie, meno riacutizzazioni nelle patologie croniche. È un risultato che non si raggiunge con un singolo vaccino, ma con un sistema che funziona come un insieme. La stagione influenzale 2025 non è in quest’ottica solo una ricorrenza epidemiologica, ma un momento in cui si sovrappongono tre virus, tre vulnerabilità e tre opportunità preventive. L’approccio integrato permette di proteggere meglio gli anziani, i pazienti cronici, le donne in gravidanza e i bambini piccoli, aumentando l’efficacia complessiva del sistema.
Per la prima volta, la prevenzione respiratoria è uno spazio in cui influenza, COVID e RSV non competono per attenzione, ma si rafforzano reciprocamente. Il risultato finale è una salute più solida e un sistema sanitario più sostenibile.
Bibliografia essenziale
- PNPV 2023–2025 – Ministero della Salute
- ECDC – Seasonal Respiratory Pathogens Overview (2024–2025)
- WHO – Integrated Respiratory Vaccination Guidance (2024)
- ISS – RespiVirNet: aggiornamenti epidemiologici influenza/RSV/SARS-CoV-2
- Lancet Respiratory Medicine – studi su influenza, RSV e COVID (2022–2025)
