Per decenni il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) è stato considerato un problema quasi esclusivamente pediatrico. Ogni inverno, migliaia di bambini al di sotto dei 12 mesi sviluppavano forme di bronchiolite e polmonite che riempivano reparti pediatrici e servizi di pronto soccorso. Ma l’assenza di un vaccino rappresentava uno dei principali “vuoti” della prevenzione respiratoria. Oggi, per la prima volta nella storia, esiste una strategia vaccinale completa contro l’RSV sia per gli adulti (in particolare anziani e fragili), sia per proteggere i neonati tramite vaccinazione materna. È un cambiamento strutturale nella prevenzione, paragonabile — per impatto potenziale — all’introduzione dei vaccini antipneumococcici negli anni Duemila.
Perché l’RSV non è solo “un virus dei bambini”
La letteratura degli ultimi anni ha mostrato con chiarezza che l’RSV non colpisce solo i più piccoli. Negli over 60, soprattutto se affetti da patologie cardiovascolari, broncopneumopatiche o diabete, il virus può causare riacutizzazioni gravi, ricoveri e sovrapposizioni con infezioni batteriche.
Gli studi europei stimano che l’RSV sia responsabile, ogni anno, di:
- un numero di ospedalizzazioni negli anziani paragonabile all’influenza,
- riacutizzazioni significative nei pazienti con BPCO e asma grave,
- un importante carico in termini di perdita di autonomia e qualità di vita.
Il tema è quindi molto più ampio della pediatria: riguarda la prevenzione respiratoria nell’adulto fragile, una delle priorità del PNPV 2023–2025.
La svolta del 2023–2025: l’arrivo dei vaccini RSV
La disponibilità dei primi vaccini RSV per adulti ha cambiato lo scenario. La tecnologia si basa su immunogeni stabilizzati della proteina F in forma prefusionale, uno dei principali determinanti della risposta protettiva. Gli studi clinici hanno mostrato:
- una riduzione significativa delle forme gravi di RSV nelle persone ≥60 anni;
- una protezione importante contro le ospedalizzazioni nelle classi di età più avanzate;
- un effetto particolarmente marcato nei pazienti con comorbidità respiratorie o cardiache.
Parallelamente, la vaccinazione materna — somministrata nel terzo trimestre — permette il trasferimento di anticorpi protettivi al neonato, coprendo il periodo (0–6 mesi) che rappresenta il picco di rischio.
È la prima volta che la prevenzione dell’RSV può essere pianificata in modo organico su due fronti: protezione materno-infantile e protezione dell’anziano fragile.
Come si inserisce la vaccinazione RSV nelle strategie 2025
La logica dell’offerta vaccinale contro l’RSV nel 2025 segue tre dimensioni:
1. Protezione dei neonati
La vaccinazione materna è ormai considerata una strategia prioritaria. È semplice da integrare nel percorso gravidanza e consente una protezione immediata del neonato, evitando ricoveri e complicanze in un periodo in cui le opzioni terapeutiche sono limitate.
2. Protezione degli adulti fragili
Negli over 60, e soprattutto negli over 75 e nei soggetti con malattie croniche, il vaccino RSV rappresenta un nuovo tassello nel pacchetto di prevenzione delle infezioni respiratorie, accanto a influenza, pneumococco, COVID-19 e, per alcune coorti, herpes zoster.
3. Prevenzione delle riacutizzazioni respiratorie
L’RSV è un trigger noto di peggioramenti all’improvviso in pazienti con BPCO e insufficienza cardiaca. La vaccinazione può quindi ridurre non solo le infezioni virali ma anche l’impatto complessivo della cronicità, un aspetto cruciale per la sostenibilità dei servizi territoriali.
I nodi ancora aperti
Nonostante le evidenze, ci sono criticità fisiologiche per ogni vaccino nuovo.
Coperture ancora basse
I dati 2024–2025 mostrano che gli anziani non hanno ancora familiarità con questo vaccino: la conoscenza pubblica dell’RSV resta bassa e molti cittadini non distinguono l’RSV dall’influenza o da altre sindromi virali.
Percezione del rischio
A differenza dell’influenza, l’RSV non ha una cultura percepita dal pubblico. Non esiste un “immaginario collettivo” associato all’RSV. È compito della comunicazione istituzionale colmare questa lacuna.
Tempistiche e stagionalità
La stagionalità non perfettamente sovrapponibile all’influenza pone una sfida di logistica e comunicazione: il vaccino RSV deve essere offerto nel momento ottimale per massimizzare la protezione invernale.
Perché la vaccinazione RSV è destinata a diventare parte integrante della prevenzione respiratoria
La storia recente dei vaccini respiratori mostra chiaramente che i prodotti che dimostrano:
- impatto sugli anziani
- riduzione dei ricoveri
- sinergia con influenza e pneumococco
- sostenibilità economica
tendono a radicarsi stabilmente nei calendari vaccinali. La vaccinazione RSV risponde esattamente a questi criteri. Il passaggio successivo sarà:
- integrare la vaccinazione RSV nei percorsi PDTA per BPCO, scompenso e cardiopatie;
- consolidare la vaccinazione materna come standard di cura in gravidanza;
- sviluppare campagne di comunicazione basate sulla realtà epidemiologica e non sulla percezione soggettiva;
- promuovere la co-somministrazione quando possibile, riducendo gli accessi e semplificando i percorsi.
La vaccinazione contro il Virus Respiratorio Sinciziale rappresenta una delle innovazioni più significative nella prevenzione respiratoria degli ultimi dieci anni. Per neonati, anziani e fragili, l’RSV non è un virus “nuovo”, ma la possibilità di prevenirlo lo è.
Il 2025 sarà un anno cruciale per trasformare questa innovazione in pratica reale: aumentare la consapevolezza, consolidare i percorsi operativi e integrare la vaccinazione RSV nella routine dell’assistenza territoriale.
La prevenzione respiratoria moderna non può più fare a meno dell’RSV: è il tassello mancante che oggi, finalmente, possiamo colmare.
Bibliografia essenziale
- WHO – RSV Prevention and Vaccine Guidelines (2023–2024)
- EMA – Assessment reports for RSV vaccines (2023–2024)
- ECDC – Epidemiology of RSV in Europe (2024–2025)
- NEJM – Clinical trials RSV maternal immunization (2023–2024)
- Lancet – RSV burden in older adults and vaccine effectiveness (2023–2025)
- JAMA – RSV-associated hospitalizations in infants and elderly (2023–2024)
