Malattie batteriche invasive in età pediatrica: nuove evidenze e strategie vaccinali 2025

Le malattie batteriche invasive (MBI) come quelle causate da meningococco, pneumococco e Haemophilus influenzae di tipo b rappresentano ancora oggi una minaccia seria in età pediatrica. Sono infezioni poco frequenti, ma capaci di evolvere rapidamente in quadri clinici gravissimi come meningiti, sepsi e polmoniti, con conseguenze che vanno dalla mortalità a sequele permanenti come sordità o disabilità neurologiche.

I programmi vaccinali degli ultimi vent’anni hanno ridotto drasticamente la loro incidenza, ma non hanno azzerato il problema. Alcuni sierotipi continuano a circolare, altri emergono come effetto della pressione selettiva indotta dalle vaccinazioni, e il quadro epidemiologico resta in continua evoluzione. Per questo, nel 2025 le strategie di prevenzione devono essere aggiornate e flessibili.

La situazione epidemiologica in Italia

In Italia, i dati più recenti confermano che le infezioni invasive da pneumococco colpiscono soprattutto i bambini sotto i cinque anni e in particolare nei primi due anni di vita. Nel 2023, ad esempio, sono stati notificati 1.783 casi di malattia invasiva da pneumococco, il numero più alto dal 2007. L’incidenza è risultata particolarmente elevata nei bambini sotto l’anno, con 10,4 casi ogni 100.000 abitanti, e negli adulti oltre i 64 anni.

Anche il meningococco continua a rappresentare una delle infezioni più temute per la sua aggressività. Nel biennio 2022-2023 i casi registrati sono stati rispettivamente 57 e 85; nel 2023 l’incidenza è stata più alta nei bambini al di sotto di un anno e nei giovani tra i 15 e i 24 anni. Sempre nel 2023, su 85 casi segnalati si sono verificati sei decessi.

Per quanto riguarda l’Haemophilus influenzae di tipo b, la vaccinazione ha quasi azzerato i casi gravi nei bambini vaccinati, ma restano segnalazioni occasionali nei non vaccinati. In generale, le malattie invasive da emofilo mostrano un incremento: dai 195 casi del 2022 ai 315 del 2023, con un aumento soprattutto nelle forme dovute a sierotipi non b.

Questo quadro dimostra come, pur in presenza di coperture vaccinali buone, la vigilanza non possa essere abbassata. La sorveglianza e l’attenzione restano fondamentali.

Agente patogenoCasi segnalati 2022Casi segnalati 2023NoteFonte
Streptococcus pneumoniae (Pneumococco)11301783Incidenza più alta <1 anno (10,4/100.000) e >64 anniISS – Sorveglianza MBI, Rapporto 2023
Neisseria meningitidis (Meningococco)5785Maggior incidenza <1 anno e 15-24 anni; 6 decessiISS – Sorveglianza MBI, Rapporto 2023
Haemophilus influenzae (totale)195315In crescita rispetto al 2022 (+120 casi)ISS – Sorveglianza MBI, Rapporto 2023
Haemophilus influenzae tipo b (Hib)quasi azzeratiquasi azzeratiRari casi nei non vaccinatiISS – Sorveglianza MBI, Rapporto 2023

I vaccini oggi disponibili

Il Calendario per la Vita 2025 conferma un ventaglio ampio di vaccini in età pediatrica. L’esavalente, che include la protezione contro Hib, garantisce una copertura precoce nei primi mesi di vita. Il vaccino coniugato antipneumococcico 13-valente (PCV13) è somministrato entro i 24 mesi e protegge dai sierotipi più diffusi. A questi si affiancano i vaccini contro il meningococco: il MenB, raccomandato nei primi mesi di vita, e il MenC o il MenACWY, che vengono offerti sia in età pediatrica sia in adolescenza, con l’obiettivo di creare una protezione diretta e indiretta attraverso la riduzione della circolazione del batterio.

Nel frattempo, la ricerca scientifica sta lavorando su nuove generazioni di vaccini, come i coniugati pneumococcici a 15 e 20 valenze e i combinati meningococcici, che puntano a coprire un numero ancora maggiore di sierotipi e a semplificare il calendario vaccinale con meno somministrazioni.

Nuove evidenze scientifiche

Negli ultimi anni la letteratura ha offerto conferme importanti. I vaccini contro il meningococco B, ad esempio, hanno dimostrato di ridurre significativamente i casi di meningite nei Paesi che li hanno introdotti precocemente, come il Regno Unito, con un effetto positivo anche sulla riduzione dei portatori sani. I nuovi coniugati antipneumococcici PCV15 e PCV20, già autorizzati in età pediatrica negli Stati Uniti, promettono un ampliamento della copertura e sono ora al vaglio delle autorità europee. Anche le strategie di co-somministrazione dei diversi vaccini hanno dato risultati incoraggianti, mostrando un buon profilo di sicurezza e immunogenicità e rendendo il calendario più semplice da seguire per le famiglie.

Questi progressi confermano una direzione chiara: l’obiettivo non è solo proteggere i singoli bambini, ma ridurre la circolazione complessiva dei batteri, generando un effetto di protezione comunitaria.

Barriere e criticità

Nonostante i progressi, le criticità non mancano. Le coperture vaccinali non sono uniformi sul territorio nazionale e in alcune Regioni si registrano cali significativi, soprattutto per i richiami. L’esitazione vaccinale di una parte dei genitori rappresenta un ulteriore ostacolo, alimentata dalla percezione che queste malattie siano ormai rare e quindi meno rilevanti. A ciò si aggiunge un problema di accessibilità: dopo il primo anno di vita, molte famiglie tendono a considerare le vaccinazioni meno urgenti, con il rischio di abbandonare il percorso vaccinale prima del completamento.

Le strategie per il 2025

Le raccomandazioni più recenti vanno nella direzione di semplificare e rafforzare il sistema. L’introduzione di vaccini combinati e coniugati di nuova generazione permetterà calendari più snelli e facili da seguire. Il ruolo dei pediatri di libera scelta è centrale: sono loro i principali interlocutori dei genitori e i mediatori della fiducia nelle vaccinazioni. Allo stesso tempo, le campagne di comunicazione devono ricordare che le MBI, pur rare, restano potenzialmente devastanti e quindi non possono essere trascurate. Infine, la sorveglianza epidemiologica continua, basata sulla rete dei laboratori e dei centri di riferimento, resta indispensabile per monitorare l’andamento dei ceppi circolanti e aggiornare le strategie vaccinali in tempo reale.

Conclusione

Le malattie batteriche invasive non sono un ricordo del passato, ma un pericolo silenzioso che richiede prevenzione continua. Nel 2025 abbiamo a disposizione vaccini più efficaci e sempre meglio calibrati sui bisogni della popolazione pediatrica, ma il successo dipenderà dalla capacità di trasformare queste raccomandazioni in coperture reali e omogenee.

Proteggere i bambini da meningite, sepsi e polmonite significa evitare morti evitabili, ridurre il peso delle disabilità permanenti e rafforzare la fiducia nel valore della prevenzione. È un investimento non solo sanitario, ma anche sociale.

Bibliografia essenziale

  • Ministero della Salute – Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025
  • Calendario Vaccinale per la Vita 2025 (SItI, SIP, FIMP, FIMMG, SIMG)
  • ISS – Sorveglianza delle malattie batteriche invasive in Italia, Rapporto 2023
  • ECDC – Surveillance of invasive bacterial diseases in Europe, 2024
  • Lancet, NEJM, JAMA – studi clinici su MenB, PCV15/20 e strategie di co-somministrazione

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