“L’OCSE ha certificato che tutti i paesi ad industrializzazione avanzata hanno ormai una ‘tempesta perfetta’ in cui i cittadini non sanno a chi rivolgersi per risolvere i propri problemi di salute, a meno di non pagare” Lo ha sottolineato Walter Ricciardi, Ordinario d’Igiene all’Università Cattolica nel corso della cerimonia di apertura del 58° Congresso nazionale SItI di Bologna. “L’Italia si trova in queste condizioni. Che cosa deve fare? Ritornare allo spirito del 1978, quando ha capito che la salute è un diritto fondamentale, com’è scritto in Costituzione, ed ha investito nella più grande opera pubblica. Ma non lo sta facendo, ed auspichiamo che lo faccia. E, come nel 1978, dovrebbe ‘copiare. In quell’anno copiammo dall’Inghilterra. Oggi, nel 2025, dobbiamo ancora una volta copiare dall’Inghilterra, che sta investendo in Sanità, sta assumendo oltre il 30% in più del personale, lo sta pagando meglio, sta investendo sulla Sanità di prossimità, sta investendo sull’Intelligenza Artificiale e sulla prevenzione. Perché, di fatto, non c’è nessun sistema sostenibile, men che meno in Italia, dove abbiamo un inverno demografico ed un invecchiamento forte della popolazione. Per sostenere questo sistema c’è bisogno di prevenire il cancro, di evitare le malattie infettive, di modificare gli stili di vita. Ecco, ‘copiando’ queste cose l’Italia potrebbe rimettersi al passo e non abbandonare i propri cittadini al ‘si salvi chi può’, ma garantire che l’opera pubblica del Servizio Sanitario Nazionale continui ad esercitare la sua opera protettrice nei confronti della popolazione”.
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