Un passo avanti per la sanità pubblica
Nell’ultima legge di bilancio si è parlato molto della possibilità di rafforzare la prevenzione, ipotizzando un incremento della quota del Fondo Sanitario Nazionale vincolata a questo settore: dal 5 % al 7 %. Due punti percentuali in più possono sembrare poca cosa, ma significherebbero un investimento stabile e strutturale nelle politiche che proteggono i cittadini prima che la malattia si manifesti.
Vaccinazioni, screening oncologici, campagne di educazione sanitaria: tutte queste attività rientrano nella voce “prevenzione” e costituiscono la spina dorsale di un sistema sanitario moderno. Un Servizio Sanitario che non vuole limitarsi a curare, ma che mira a ridurre malattie e disuguaglianze prima ancora che si presentino.
Cosa significa in numeri
Un passaggio dal 5 % al 7 % equivarrebbe a oltre un miliardo di euro in più ogni anno da destinare esclusivamente alla prevenzione. Risorse che potrebbero:
- rafforzare i servizi vaccinali territoriali, così da offrire in tempi rapidi le nuove vaccinazioni raccomandate;
- potenziare i sistemi digitali, come le anagrafi vaccinali elettroniche, utili a monitorare in tempo reale coperture e richiami;
- formare gli operatori sanitari, dai pediatri agli infermieri di comunità, per accompagnare i cittadini in scelte consapevoli;
- finanziare campagne di comunicazione, fondamentali per contrastare esitazione vaccinale e disinformazione.
La realtà della Legge di Bilancio 2025
Ma a che punto siamo davvero?
La Legge di Bilancio 2025 (Legge 207 del 30 dicembre 2024) prevede effettivamente un incremento del Fondo Sanitario Nazionale: +2,5 miliardi di euro rispetto al 2024, di cui circa 1,3 miliardi di nuovi stanziamenti e 1,2 miliardi già previsti da precedenti manovre.
Tuttavia, non esiste nel testo un vincolo esplicito che porti la quota destinata alla prevenzione dal 5 % al 7 %. Si tratta quindi, al momento, più di un obiettivo politico che di una misura concretamente approvata.
Organizzazioni come la Fondazione GIMBE hanno anche sollevato critiche: la crescita del fondo è ritenuta insufficiente per coprire il fabbisogno del SSN, e gli incrementi previsti per gli anni successivi (2026-2030) appaiono poco chiari, spesso indicati in forma cumulativa e non dettagliata per singolo anno.
In altre parole: il Fondo cresce, ma non c’è ancora un vincolo diretto che garantisca un rafforzamento mirato della prevenzione.
Le Regioni in prima linea
Le risorse aggiuntive saranno comunque gestite principalmente dalle Regioni, che devono elaborare i propri Piani Regionali della Prevenzione in linea con il Piano Nazionale. Con più fondi, anche se non vincolati, potrebbero:
- ampliare i programmi vaccinali, come quello contro HPV;
- introdurre innovazioni (es. vaccini anti-RSV o Herpes Zoster);
- ridurre le disuguaglianze territoriali, ancora molto evidenti nelle coperture vaccinali.
Farmacie e prossimità: un modello da stabilizzare
Un ruolo chiave lo avranno anche le farmacie, già protagoniste durante la pandemia con la somministrazione dei vaccini COVID-19. Stabilizzare questo modello e ampliarlo ad altre vaccinazioni stagionali e raccomandate significherebbe portare la prevenzione più vicino ai cittadini e alleggerire i centri vaccinali pubblici.
Le sfide da affrontare
L’aumento delle risorse, da solo, non è garanzia di successo. Occorre affrontare tre sfide cruciali:
- Organizzativa: trasformare i fondi in servizi efficienti, evitando sprechi e duplicazioni.
- Culturale: rafforzare la fiducia dei cittadini nei vaccini, contrastando esitazione e fake news.
- Equitativa: garantire che la prevenzione sia realmente accessibile a tutti, indipendentemente dalla Regione di residenza.
Conclusioni
Il passaggio dal 5 % al 7 % rimane oggi più un auspicio che una realtà. La Legge di Bilancio 2025 ha aumentato il Fondo Sanitario Nazionale, ma senza prevedere un vincolo specifico sulla prevenzione. Ciò significa che molto dipenderà da come le Regioni decideranno di utilizzare le risorse disponibili.
Se davvero si vuole rafforzare la prevenzione, sarà necessario fare un passo ulteriore: trasformare gli annunci politici in impegni concreti e vincolanti, affinché la prevenzione non sia solo una priorità dichiarata, ma una realtà vissuta dai cittadini.
Riferimenti bibliografici
- Legge di Bilancio 2025, Legge n. 207 del 30 dicembre 2024 – Gazzetta Ufficiale.
- Ministero dell’Economia e delle Finanze – Principali misure della Legge di Bilancio 2025.
- Fondazione GIMBE – Analisi indipendente sulla Manovra finanziaria 2025.
- Ministero della Salute – Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.