Il ruolo strategico del PNPV
Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) è il documento cardine che orienta la politica vaccinale italiana. Non si limita a definire il calendario delle vaccinazioni obbligatorie e raccomandate, ma rappresenta la sintesi tra evidenze scientifiche, sostenibilità economica e priorità di salute pubblica.
Il PNPV 2023-2025 ha introdotto elementi di novità: l’inclusione di vaccini più moderni, il rafforzamento del concetto di “prevenzione lungo tutto l’arco della vita” e l’attenzione crescente verso i pazienti fragili. Tuttavia, la velocità dell’innovazione scientifica e i cambiamenti epidemiologici impongono già oggi una revisione e un ampliamento del Piano.
Innovazioni scientifiche: cosa sta cambiando
Negli ultimi anni, la ricerca vaccinale ha conosciuto un’accelerazione senza precedenti. Alcuni esempi emblematici:
- Vaccini anti-RSV: finalmente disponibili dopo decenni di studi, si articolano in strategie diverse: anticorpi monoclonali a lunga durata d’azione per neonati, vaccini materni in gravidanza e vaccini per anziani. L’RSV, un tempo relegato all’infanzia, è oggi riconosciuto anche come una minaccia per la popolazione adulta fragile.
- Tecnologia a mRNA: testata con successo durante la pandemia COVID-19, si sta estendendo a patogeni come influenza, citomegalovirus e HIV. L’RNA messaggero non è più solo un’opzione emergenziale, ma una piattaforma destinata a trasformare la vaccinologia.
- Vaccini combinati: in sviluppo prodotti che mirano a proteggere contemporaneamente da più virus respiratori stagionali (COVID-19, influenza, RSV), riducendo il numero di somministrazioni e migliorando l’adesione.
- Schemi di richiamo più flessibili: nuove evidenze suggeriscono che in alcune vaccinazioni gli intervalli tra le dosi possano essere estesi senza perdita di efficacia, con vantaggi in termini di logistica e accettabilità.
Queste innovazioni pongono un problema evidente: il PNPV, aggiornato ogni tre anni, rischia di non riuscire a recepirle tempestivamente.
Il nodo organizzativo: servizi e anagrafi vaccinali
La forza del PNPV non dipende solo dai vaccini elencati, ma dalla capacità del sistema di erogarli. E qui emergono due criticità:
- L’organizzazione dei servizi vaccinali: negli ultimi anni, complice anche la pandemia, si è assistito a un rafforzamento delle strutture, ma persistono differenze regionali significative. In alcune aree i centri vaccinali sono efficienti e digitalizzati, in altre faticano a garantire i richiami.
- Le anagrafi vaccinali elettroniche: sono uno strumento indispensabile per monitorare coperture, identificare chi è in ritardo e inviare chiamate attive. Ma a oggi non esiste ancora un’anagrafe vaccinale nazionale unica, e i sistemi regionali non sempre dialogano tra loro.
Un PNPV aggiornato deve includere la realizzazione di una piattaforma nazionale interoperabile, che sia anche in grado di integrarsi con i registri clinici e i sistemi informativi ospedalieri.
Il paradosso della privacy: come raggiungere i fragili
Un nodo cruciale riguarda la possibilità di effettuare chiamate attive basate sul rischio clinico.
Oggi, le ASL possono invitare intere fasce d’età (es. over 60 per influenza o COVID), ma non possono convocare direttamente i pazienti con patologie croniche note (oncologici, cardiopatici, diabetici, immunodepressi), perché ciò comporterebbe l’uso di dati sanitari sensibili, protetti dalla normativa sulla privacy.
Questo crea una contraddizione: chi ha più bisogno di protezione è anche chi rischia di non ricevere l’invito. La responsabilità resta affidata al singolo medico di famiglia, con un’evidente perdita di efficacia a livello di popolazione.
Serve quindi un dibattito politico e normativo per riequilibrare il diritto alla salute e il diritto alla privacy, introducendo strumenti che consentano alle autorità sanitarie di agire tempestivamente senza ledere le garanzie individuali.
Vaccinazioni nei PDTA: integrare la prevenzione nella cura
Un’altra sfida è culturale e organizzativa: inserire le vaccinazioni nei Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) dei pazienti fragili.
Oggi, nonostante i progressi, molti specialisti (oncologi, reumatologi, pneumologi, diabetologi) non considerano ancora la vaccinazione parte integrante della cura. Eppure, proteggere questi pazienti dalle infezioni significa ridurre complicanze, ospedalizzazioni e interruzioni terapeutiche.
Il PNPV dovrebbe prevedere esplicitamente che i PDTA includano le vaccinazioni raccomandate, così da superare la logica “aggiuntiva” e riconoscere la prevenzione come parte della terapia.
Verso un PNPV più dinamico
Il limite più grande dell’attuale modello è la rigidità. Il PNPV viene aggiornato ogni tre anni, ma la scienza corre molto più veloce.
Un esempio emblematico è il vaccino anti-COVID: aggiornato ogni anno in base alle varianti, non può attendere i tempi della programmazione triennale. Da qui nasce l’idea di un PNPV dinamico, capace di recepire novità scientifiche e cambiamenti epidemiologici con aggiornamenti annuali o addirittura “a scorrimento”.
Un modello di questo tipo richiederebbe un meccanismo decisionale agile, in grado di approvare rapidamente l’inserimento di nuovi vaccini sulla base di evidenze scientifiche, valutazioni HTA (Health Technology Assessment) e analisi di impatto economico.
Conclusioni
Aggiornare il PNPV non significa solo aggiungere nuovi vaccini, ma ripensare l’intero impianto della prevenzione vaccinale italiana.
Significa:
- accogliere le innovazioni scientifiche, dalle nuove piattaforme tecnologiche ai vaccini combinati;
- superare i nodi organizzativi con anagrafi nazionali e servizi vaccinali più efficienti;
- affrontare il paradosso della privacy, trovando un equilibrio che permetta di proteggere davvero i più fragili;
- rendere la vaccinazione parte integrante dei PDTA;
- trasformare il PNPV in uno strumento dinamico e flessibile, capace di adattarsi in tempo reale alle sfide della salute pubblica.
Solo così il PNPV potrà restare il faro delle politiche vaccinali italiane, non un documento statico, ma una guida viva e in continua evoluzione.
Riferimenti bibliografici
- Ministero della Salute – Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025.
- Calendario Vaccinale per la Vita – 5ª edizione 2025 (SItI, SIP, FIMP, FIMMG, SIMG).
- Bonanni P. et al., The recommended lifetime immunization schedule from the board of vaccination calendar for life in Italy, Vaccine, 2021.
- WHO – Immunization Agenda 2030: A Global Strategy to Leave No One Behind.
- ECDC – Vaccine schedules and lifelong immunization strategies in Europe, 2024.
- ISS – Rapporto Vaccinazioni e PDTA nei pazienti fragili, 2024.
- Garante Privacy – Provvedimenti su trattamento dati sanitari in ambito vaccinale, 2023-2024.