Vaccinazioni in farmacia: il modello Lombardia accelera la prevenzione

Nel pieno della campagna vaccinale 2025/2026, la Regione Lombardia ha registrato un risultato che ha colto molti di sorpresa: le farmacie di comunità si sono rivelate uno degli attori più efficaci nell’erogazione delle vaccinazioni.

Un report che cambia la narrazione

I dati che stanno facendo discutere arrivano direttamente dal documento ufficiale “Campagna Vaccinale 2025/2026 – Regione Lombardia”, datato 31 ottobre 2025. Il report, trasmesso dalle ATS lombarde, fotografa l’andamento aggiornato delle somministrazioni per COVID-19, influenza, pneumococco e RSV, distinguendo per tipologia di struttura: dai medici di medicina generale alle ASST, fino alle farmacie di comunità. Le tabelle e i grafici del documento mostrano in modo chiaro un trend inedito e significativo: le farmacie hanno assunto un ruolo di primo piano nella rete vaccinale lombarda:

  • 64.549 dosi di vaccino anti-COVID-19 sono state somministrate in farmacia, a fronte di 39.884 dosi erogate dai Medici di Medicina Generale (MMG).
  • Nel caso della vaccinazione anti-pneumococcica, le farmacie hanno somministrato 10.369 dosi, contribuendo in modo significativo a una campagna complessiva che ha superato le 71.000 somministrazioni – (pagina 3).
  • Anche nella campagna antinfluenzale, le farmacie hanno totalizzato 257.366 somministrazioni, un dato secondo solo ai MMG, ben superiore a quello delle ASST – (pagina 1).

Questi risultati dimostrano come le farmacie siano in grado di raggiungere rapidamente e capillarmente obiettivi di copertura vaccinale, a fronte di strutture già integrate nel tessuto urbano e con elevata fiducia da parte dei cittadini.

Un risultato importante

In pochi giorni, le farmacie lombarde sono riuscite a raggiungere risultati che spesso richiedevano settimane di attivazione da parte dei canali tradizionali. Questa evidenza trasforma l’esperienza lombarda in un vero e proprio “proof of concept”: affidare anche alle farmacie l’erogazione di vaccini diversi da COVID e influenza non solo è fattibile, ma è strategico per la salute pubblica.

Un cambio normativo è (forse) vicino

Attualmente, la possibilità di somministrare vaccini in farmacia è stata autorizzata per legge solo per i vaccini anti-COVID e antinfluenzali, ma la situazione è destinata a cambiare.

Da tempo si discute in Parlamento di una legge che allarghi le competenze vaccinali delle farmacie, permettendo loro di somministrare anche tutti gli altri vaccini previsti dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale, come quelli contro pneumococco, herpes zoster, HPV o difterite-tetano-pertosse. L’idea di fondo è semplice: rendere la prevenzione più accessibile e capillare, sfruttando la rete delle oltre 19.000 farmacie italiane distribuite anche nei piccoli centri e nei quartieri meno serviti.

Il cambiamento, in realtà, potrebbe essere più vicino di quanto sembri. Nel cosiddetto Disegno di Legge “Semplificazioni”, all’esame del Parlamento nell’autunno 2025, è stata inserita una norma che punta proprio in questa direzione: estendere l’offerta vaccinale in farmacia a tutti i cittadini dai 12 anni in su, con regole chiare su formazione del personale, tracciabilità e integrazione nei sistemi sanitari regionali.

Se approvata, questa riforma segnerebbe una svolta importante nella sanità territoriale italiana, offrendo ai cittadini una nuova porta d’accesso alla prevenzione, e alleggerendo nel contempo il carico su MMG e centri vaccinali.

    Il caso Lombardia: anticipare il futuro

    Mentre il legislatore nazionale discute, la Lombardia ha già mosso quindi il primo passo operativo. Una delibera regionale del settembre 2025 ha autorizzato le farmacie ad ampliare l’offerta vaccinale oltre COVID-19 e influenza. Il risultato è stato un incremento significativo nella somministrazione di vaccini adulti, come evidenziato nei dati sopra riportati.

    La sperimentazione lombarda non ha solo testato la fattibilità operativa, ma ha anche mostrato un elevato livello di accettazione da parte della popolazione. L’adesione ha superato le aspettative, con una rapida prenotazione dei posti disponibili per COVID, influenza, pneumococco e herpes zoster, come mostrano i grafici e le tabelle a pagina 5 del documento.

    Prevenzione diffusa, fiducia aumentata

    Il modello che emerge da questa esperienza regionale è coerente con i principi del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023–2025 e con il Calendario Vaccinale per la Vita 2025: la sanità deve avvicinarsi ai cittadini, non il contrario. Offrire la vaccinazione in un contesto familiare e accessibile come la farmacia può incrementare le coperture e ridurre l’esitazione vaccinale, soprattutto tra gli adulti.

    La Lombardia ha, in buona sostanza, dimostrato che le farmacie possono essere una forza strategica nella prevenzione vaccinale. Ora tocca al legislatore nazionale cogliere questa opportunità e dare una cornice normativa stabile e chiara a un servizio che ha già dimostrato la sua efficacia.

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